SATCOM

Banda ultralarga: Starlink e Kuiper spingono il business delle mega-costellazioni

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Forte aumento della domanda per le infrastrutture satellitari dedicate alla connettività. Un trend che fa il paio con l’affollamento dell’orbita bassa e impone attenzione crescente da parte dei governi mondiali sulla questione della gestione del traffico spaziale. L’analisi di Space Capital

Pubblicato il 18 Gen 2024

report Space Capital

Crescono le mega-costellazioni satcom come Starlink, Kuiper di Amazon e Guowang (la risposta cinese a SpaceX), perché aumenta la domanda di connettività a banda ultralarga. Risultato? Le orbite terrestri stanno diventando sempre più affollate e la gestione del traffico spaziale continuerà a essere monitorata con la massima attenzione nel 2024, anche con l’introduzione di nuove e più stringenti regole. Non a caso, l’americana Fcc (Federal Communications Commission) ha emesso la prima multa per i rifiuti spaziali nel 2023, una sanzione che avrà implicazioni anche nel futuro.

È quanto, in sintesi, emerge da “The Q4 2023 Space Investment Quarterly”, il rapporto trimestrale della società di New York Space Capital (scarica qui il report), che analizza l’andamento del mercato dell’industria spaziale nel mondo. “Con altri 4,6 miliardi di dollari investiti nel quarto trimestre 2023, negli ultimi dieci anni sono stati investiti 298 miliardi di dollari in 1.832 aziende spaziali”, riferisce lo studio.

SpaceX, record di lanci

Nel 2023 è stato stabilito un altro record per il trasporto in orbita, con 212 lanci. SpaceX ha rappresentato quasi la metà del totale con 96 lanci, superando i 61 del 2022. “Nel 2024 – scrivono gli analisti di Space Capital – SpaceX punta a lanciare 144 missioni, compresi i voli operativi del suo veicolo di nuova generazione: Starship. Essendo un veicolo riutilizzabile e ultra-economico, Starship aumenterà l’attività di lancio e farà sembrare piccoli i record attuali. Ma, nonostante il dominio di SpaceX, la concorrenza non si arrende”.

La concorrenza di Bezos

Infatti Jeff Bezos ha investito altri 2 miliardi di dollari in Blue Origin nel 2023, portando il finanziamento totale dell’azienda a 12,6 miliardi di dollari. “Con un nuovo amministratore delegato, Blue Origin sembra fiduciosa che il suo primo veicolo orbitale, New Glenn, raggiungerà l’orbita nel 2024”, si legge nel rapporto di Space Capital. In una promettente dimostrazione di capacità, il nuovo razzo Vulcan di Ula ha raggiunto l’orbita a gennaio con i motori di Blue Origin. “Se Blue acquistasse Ula, la capacità combinata introdurrebbe una competizione a lungo attesa per il lancio nel 2024”, osserva il report.

17,9 miliardi investiti nel 2023

Allargando lo sguardo al quarto trimestre 2023, gli investimenti nella space economy a livello globale sono aumentati del 31% rispetto al trimestre precedente, per un totale di 4,6 miliardi di dollari. Ciò ha portato il totale del 2023 a 17,9 miliardi di dollari investiti in 416 round, ma con un calo del 25% rispetto al 2022. Mentre la distribuzione e le applicazioni hanno registrato riduzioni significative (rispettivamente 67% e 63%).

Cresce il segmento di private equity

Il quarto trimestre è stato un trimestre consistente, con 2,6 miliardi di dollari che ha spinto il 2023 al secondo posto per gli investimenti in infrastrutture. Gli investitori in capitale di rischio hanno rappresentato il 54% del capitale investito in questo trimestre e il 30% quest’anno. In particolare, gli investitori di private equity hanno superato di gran lunga il loro contributo decennale del 16%, rappresentando il 40% del capitale di quest’anno, grazie all’operazione privata di Maxar.

Francia supera Regno Unito

Gli Stati Uniti dominano gli investimenti infrastrutturali globali negli ultimi 10 anni, assicurandosi il 68% del capitale totale, con SpaceX che da sola rappresenta il 20% del totale statunitense. La Francia ha superato il Regno Unito per il secondo posto grazie alla riuscita fusione di OneWeb ed Eutelsat. Con investimenti costanti nei settori dei piccoli lanci, delle comunicazioni satellitari e della produzione avanzata, la Cina è destinata ad aumentare la sua quota nei prossimi anni.

2 miliardi nelle industrie emergenti

Gli investimenti totali nelle industrie emergenti sono saliti a 2 miliardi di dollari nel 2023, con un aumento del 250% su base annua, grazie a un numero record di round. Le aziende statunitensi hanno ricevuto la maggior parte degli investimenti in questo segmento, con il 78% dal 2014. Questo è dovuto allo spin-off di Sierra Nevada, Sierra Space, agli investimenti in Axiom Space, Icon e Varda e all’autocapitalizzazione di Vast. Il Giappone rappresenta il 13%, grazie agli investimenti in Astroscale, iSpace e Gitai. Seguono Italia, Singapore, Canada e Germania, con investimenti di rilievo tra cui D-Orbit, Qosmosys, NorthStar Earth and Space e The Exploration Company.

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