L’ANALISI

I satelliti software defined chiave di volta per l’update in tempo reale

Un report di Novaspace evidenzia le opportunità derivanti dalla riconfigurazione in orbita a seconda delle rinnovate esigenze della domanda per accelerare il time to market di soluzioni e servizi. Il tutto senza impattare sui costi. L’adozione dei flexsats crescerà costantemente nel prossimo decennio e si passerò dall’attuale 54% a quasi l’80% entro il 2033

17 Apr 2024

Paolo Marelli

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Nuove opportunità offerte dai satelliti flessibili (flexsat) e dai satelliti software-defined. Secondo l’ultimo rapporto di Novaspace, questi satelliti possono essere riconfigurati mentre sono in orbita, consentendo loro di adattarsi alle mutevoli esigenze senza richiedere costose sostituzioni. I satelliti software-defined (Sds) rappresentano una strada promettente per migliorare l’adattabilità e rispondere alle esigenze specifiche dei clienti.

Riconfigurazione in orbita

Gli analisti della nuova società, nata dalla fusione tra Euroconsult e SpaceTec Partner, spiegano che gli operatori satellitari dovranno concentrarsi sulle capacità specifiche dell’utente per determinare se l’Sds rappresenta una soluzione valida e sostenibile. I satelliti software-defined offrono la riconfigurazione in orbita di vari parametri, tra cui fasci, aree di copertura, larghezza di banda, livelli di potenza e frequenze. L’adattabilità deriva dalla riconfigurabilità dei parametri del carico utile consentita dai satelliti software-defined. 

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Riduzione dei costi

Le piattaforme standardizzate e modulari di questi satelliti producono efficienze sia per i produttori che per gli operatori, con conseguente riduzione dei costi e accelerazione del time-to-market. Inoltre, gli utenti militari beneficiano della maggiore resilienza e sicurezza offerte da questo tipo di satelliti.

Crescerà l’adozione dei flexsat

Il rapporto Software-Defined Satellites di Novaspace stima che l’adozione dei flexsat crescerà costantemente nel prossimo decennio. Attualmente si ritiene che il 54% dei satelliti sia indirizzabile da carichi utili e piattaforme flessibili. Entro il 2033, si prevede che questa cifra aumenterà fino a quasi l’80%, con i satelliti ad alta velocità di trasmissione (Hts) e i satelliti ad altissima velocità di trasmissione (Vhts) che saranno i principali motori dell’adozione dei flexsat.

“Sebbene i flexsat offrano vantaggi in termini di adattabilità ed efficienza dei costi, è importante notare che sono solo una soluzione tra le tante – afferma il redattore e consulente capo di Novaspace, Xavier Lansel -. Non devono essere considerati l’unica risposta a tutte le sfide che gli operatori satellitari devono affrontare. Altre tecnologie e approcci possono fornire approcci più diversificati e pratici”.

Nuove sfide

La maggiore complessità dei satelliti software-defined comporta sfide e problemi intrinseci e un maggiore rischio di guasti. Nonostante le promesse di un time-to-market più breve, i principali produttori di satelliti, come Airbus e Thales, hanno dovuto affrontare ritardi di produzione fino a 2-3 anni, con conseguente aumento dei costi per compensare i problemi. Anche le limitazioni di capacità rappresentano una sfida: le attuali varianti di satelliti completamente software-defined sono attualmente limitate a 150 Gbps di capacità rispetto ai modelli Vhts parzialmente flessibili che supportano oltre 500 Gbps. 

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