SUPREMAZIA SPAZIALE

Cina, strategia autarchica per raggiungere la supremazia spaziale

In un broadcast alla Cctv, il presidente della China Aerospace Science and Technology Corporation, Wu Yansheng, afferma che Pechino è pronta a raggiungere uno status di preminenza nello Spazio entro il 2045

23 Dic 2022

Nicola Desiderio

Wu Yansheng

La Cina non solo vuole diventare una potenza spaziale, ma vuole farlo puntando alla totale autarchia in tema di tecnologie, risorse ed infrastrutture. È quanto è emerso da un broadcast tenuto da Wu Yansheng (nella foto) sulla China Central Television (Cctv) il 20 dicembre scorso nel corso del quale il presidente della China Aerospace Science and Technology Corporation (Casc), ovvero il general contractor di tutte le attività spaziali di Pechino, ha illustrato le linee e i tempi attraverso i quali saranno raggiunti tali obiettivi.

Faranno tutto da soli

La data è per il 2045 e per allora il Dragone prevede di non dover affidarsi più a nessun partner per i propri programmi spaziali, ancor più di quanto non appaia già adesso visto il numero e il livello dei programmi spaziali raggiunti ed in corso supportati da un volume di investimenti che è già quello di una superpotenza, tanto da rovinare i sonni degli Stati Uniti dove da tempo gli analisti hanno indicato nella Cina un pericolo per la supremazia nello Spazio.

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Secondo la linea politica di Pechino

Il piano segue le linee strategiche indicate dal Partito Comunista e dal suo leader Xi Jinping e che puntano a creare una nazione che, dal punto di vista economico e tecnologico, basti a se stessa. E soprattutto eserciti un ruolo di leader a livello globale, in modo sempre meno dipendente e sempre più concorrente con gli Stati Uniti. La punta di diamante di questo disegno è la sua space economy che fa il paio con la visione di uno spazio come estensione extra atmosferica del confronto militare e strategico.

I cinesi sulla Luna nel 2030

Nei punti ricordati da Wu Yansheng ci sono la missione con equipaggio sulla Luna nel 2030 e altri piani di esplorazione dello spazio compiuti e gestiti con sistemi di trasporto sempre più avanzati, infrastrutture sempre più sviluppate e sistemi di servizi orbitali, di costruzione e di quadri regolatori sempre più evoluti ed efficaci sia per la parte di sicurezza e difesa sia per quella civile. Fondamentali saranno le costellazioni satellitari dedicate a Osservazione della Terra, telecomunicazioni, posizionamento e altri servizi.

Sistemi di trasporto accessibili

Per i sistemi di trasporto, l’accento è stato posto sull’accessibilità attraverso lo sviluppo di mezzi flessibili, veloci e riutilizzabili come i Long March 8R, Long March 9 e altri mezzi orbitali e suborbitali per i quali la Cina sta compiendo esperimenti segreti, ma che vengono attentamente tracciati dagli altri paesi, gli Usa per primi. L’obiettivo per un sistema di queste caratteristiche è il 2030. Nel frattempo la stazione orbitante Tiangong è stata completata e sarà estesa ulteriormente con un gruppo centrale e di attracco aggiuntivi.

Sole, Giove, Nettuno e Marte

Sempre alla fine del decennio saranno avviate tre missioni robotiche Chang’e e la International Lunar Research Station per la quale Pechino ha affermato di essere alla ricerca di collaborazioni nei confronti di qualsiasi paese. In programma ci sono missioni per l’eliopausa, Giove e Nettuno e un fantomatico progetto Miyim per gli esopianeti. Entro 10-15 anni si parla di navicelle in grado di andare su Marte e riportare campioni, come il Mars Sample Return cui stanno lavorando Nasa ed Esa.

Un sistema di regole globale

Wu Yansheng ha anche parlato della necessità di creare un sistema di governance e regolatorio dello spazio, in particolare per il controllo del traffico (space domain awareness) e la rimozione dei detriti. Come fatto in altre occasioni, Pechino ha accusato gli Usa di occupare indebitamente orbite, frequenze e posizioni all’interno dello spazio cercando deliberatamente di escludere la Cina dai progetti di cooperazione internazionale e dall’accesso a risorse e tecnologie sin dal 2011 attraverso il Wolf Amendment.

Oltre ogni ostacolo

Il messaggio appare dunque chiaro verso gli Usa e i suoi alleati: la Cina è pronta a raggiungere la leadership spaziale con le proprie forze, nonostante gli impedimenti che gli vengono frapposti, per prendersene tutti i benefici in termini strategici, tecnologici ed economici. In precedenza, Il Casc aveva quantificato in 10mila miliardi di dollari i benefici per la propria economia entro il 2045 nella conquista dello spazio compreso tra la Terra e la Luna.

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