BANDA ULTRALARGA

Musk tenta la scalata italiana: trattative con il Governo, Open Fiber e Tim

Stando a indiscrezioni di stampa si punta a “integrare” la costellazione Starlink nei piani votati all’abbattimento del digital divide e all’accelerazione della connettività veloce. Contatti con la presidenza del Consiglio, il Dipartimento per la trasformazione digitale e il ministero delle Imprese e del made in Italy oltre che con le due telco impegnate nella roadmap nazionale

27 Dic 2023

Paolo Marelli

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Elon Musk alla conquista dell’Italia. Il proprietario di Space X, secondo un’indiscrezione del Sole 24 Ore, avrebbe in corso una trattativa con la presidenza del Consiglio, il Dipartimento per la trasformazione digitale e il ministero delle Imprese e del made in Italy per verificare la possibilità di partecipare ai progetti nazionali per la diffusione della banda ultralarga e superare il divario digitale con la sua costellazione Starlink grazie alla connessione internet via satellite.

Contatti avviati con due telco

Con questo obiettivo, il miliardario, che è anche proprietario di Tesla e X (ex Twitter), avrebbe avviato un dialogo con Open Fiber, concessionaria dello Stato per portare Internet ad alta velocità nelle aree bianche, e aggiudicataria con Tim della gara del Pnrr “Italia a 1 Giga” per coprire anche le aree grigie, ovvero laddove c’è più di un operatore in campo. Il servizio di connessione via satellite di Starlink potrebbe integrare i progetti per la diffusione della fibra ottica e della tecnologia mista Fwa (Fixed wireless access) nelle zone remote della Penisola.

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Nessuna ricaduta negativa per Tim

Non vediamo impatti negativi diretti per Tim, dato che sta ormai vendendo la sua infrastruttura di rete – spiegano gli analisti di Intermonte -. L’attenzione è semmai sul potenziale ruolo futuro di Starlink nel settore delle telecomunicazioni italiano: se opererà come un nuovo operatore come sta accadendo attualmente in molti Paesi, o piuttosto solo come partner tecnologico in grado di offrire nuova tecnologia a Open Fiber/NetCo per la copertura delle aree bianche e grigie, a vantaggio di tutti i reseller italiani (tra cui anche la futura Tim)”.

L’impatto sugli operatori Fwa

“Non escludiamo – continuano gli analisti – possibili impatti per gli operatori Fwa come Eolo e Linkem, considerando sia la potenziale minaccia da una nuova tecnologia dirompente che il significativo overlap geografico e per i tower operator (Inwit, Cellnex e Rai Way) che oggi ospitano gli apparati dei Fwa. Allo stesso tempo segnaliamo come la tecnologia Fwa è oggi in grado di garantire un buon livello di capacità della rete e una bassa latenza, con adeguati ritorni sul capitale investito in aree rurali e/o a fallimento di mercato; inoltre, negli Usa, malgrado la forte concorrenza di Starlink sul satellitare, i principali operatori (Verizon e At&t) stanno intensificando gli investimenti e le coperture Fwa negli Stati meno popolosi”.

OneWeb in crescita

Concludono gli esperti della banca d’investimenti: “Non vediamo implicazioni invece per i piccoli operatori di telecomunicazioni come Unidata (focus su area metropolitana di Roma, forse qualche impatto marginale per la Jv Unifiber nelle aree grigie del Lazio) e Intred (presente in grandi province e aree moderatamente popolose della Lombardia). Infine, ricordiamo che in Europa, oltre a Starlink, si sta affermando anche OneWeb, nuovo player satellitare con la più avanzata costellazione di satelliti Low earth orbit (Leo) di ultima generazione ed anche la più grande mai progettata nella storia e finora questo non ha avuto impatti dirompenti per il mercato degli operatori di telecomunicazioni tradizionali”.

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